Chi siamo

FILOSOFIA
Come in molti Paesi occidentali, anche in Italia la popolazione senior è in netto aumento. La proporzione di anziani in Europa dovrebbe incrementare dal 17% del 2010 ad approssimativamente il 30% nel 2060 (Eurostat, 2011). Questo cambiamento demografico determinerà molto probabilmente un incremento del numero delle persone con malattie legate all’età: risulta fondamentale studiare strategie per diminuire la morbidità, rallentando il processo di invecchiamento e quindi incrementando il numero dei senior in buona salute. Di tutti i fattori del processo di invecchiamento la dieta e lo stile di vita sono aspetti che potenzialmente possono essere cambiati facilmente dagli stessi anziani.
La diffusa opinione che l’anziano debba mangiare in modo sensibilmente diverso rispetto all’adulto è errata. Infatti, salvo specifiche controindicazioni (diabete, dislipidemie, iperuricemia, obesità, ecc.), valide peraltro per tutte le età, l’alimentazione indicata nella terza età non
differisce qualitativamente da quella dell’adulto, anche se il bisogno in energia diminuisce. L’invecchiamento influenza profondamente l’omeostasi del microbiota intestinale, attraverso cambiamenti nella dieta, nello stile di vita e nella fisiologia intestinale dovuti all’età. Il microbiota intestinale può influenzare direttamente il benessere dell’ospite fornendo benefici nutrizionali, metabolici e immunologici quali ad esempio la sintesi di folati e vitamina B12, due vitamine critiche nell’anziano. Il processo di invecchiamento comporta lo sviluppo di un infiammazione silente e cronica chiamata “inflammaging” (infiammazione associata all’invecchiamento). PROBIOSENIOR intende utilizzare la dieta come strategia di intervento, migliorando la qualità della vita e prevenendo patologie legate all’età. In particolare il progetto mira a sviluppare e testare alimenti funzionali e nutraceutici in grado di modulare il microbiota intestinale.

IN COSA CREDIAMO
PROBIOSENIOR prevede un impatto significativo sul sistema socio-sanitario: infatti, il 40% della popolazione generale dei Paesi occidentali soffre dei cosiddetti disturbi funzionali come la dispepsia e la sindrome dell’intestino irritabile (IBS), cui vanno ascritti stipsi, gonfiore addominale, diarrea intermittente. Sulla base delle conoscenze acquisite sull’influenza che la dieta ha sull’invecchiamento e sul suo potenziale per prevenire le malattie legate all’età, nonché sulla base dell’esperienza e del know how in materia di probiotici e nutraceutici, il progetto sviluppa e testa nuovi prodotti alimentari con probiotici afferenti alle categorie dei latticini e della frutta, compresi i loro derivati, nonché nell’industria dolciaria. Inoltre, il progetto sviluppa nuovi integratori alimentari, specificatamente pensati per la persona senior e le patologie intestinali.

FATTIBILITà
La fattibilità nell’inserimento dei probiotici in diverse tipologie di alimenti funzionali è stata ampiamente studiata all’interno dei laboratori Synbiotec. I ricercatori, in collaborazione con diverse aziende alimentari, hanno testato i ceppi probiotici isolati e caratterizzati internamente,
in particolare la miscela probiotica SYNBIO® (brevetto italiano N. RM2004A0001 ed europeo EP 1743042), aggiungendoli a diverse matrici alimentari e valutandone la compatibilità e la vitalità durante tutta la shelf life del prodotto. Lo sviluppo di una nuova composizione probiotica
specifica per una determinata applicazione stabile nel tempo, richiede lunghe indagini e conoscenze adeguate. Prodotti improvvisati con il semplice assemblaggio di ceppi probiotici commerciali, sono nella maggior parte dei casi, inefficaci. Una volta individuati mediante opportuni test qualificanti, i ceppi ottimali, si passa ad una fase formulativa, atta a stabilire eventuali incompatibilità tra i ceppi, a garantire la stabilità nel tempo e la sopravvivenza nel tratto gastrointestinale. La formulazione influenza in maniera molto significativa la shelf-life del prodotto: occorre pertanto condurre un’indagine iterativa composta da formulazioni esplorative e successivi test di stabilità, scegliendo di volta in volta gli eccipienti più adatti a promuovere la crescita batterica. La shelf-life è un ottimo parametro per giudicare la qualità di un prodotto probiotico e dovrebbe essere tenuta in considerazione sia da chi produce il prodotto sia da chi lo utilizza. I test di stabilità vengono condotti attraverso metodiche standardizzate che possono essere modificate per accelerare i tempi di risposta e consentire quindi di ottenere il prodotto desiderato nei tempi più brevi possibili. Gli studi di fattibilità condotti sulla realizzazione ed efficacia di alimenti funzionali contenenti ceppi probiotici brevettati sono comprovati da importanti pubblicazioni su riviste scientifiche ad impatto internazionale (Coman et al., 2012. International Journal of Food Microbiology, 157: 346-352; Coman et al., 2013. International Journal of Food Microbiology, 167: 261-268).